


67. Tiella di Gaeta
La storia
La Tiella è un piatto che affonda le sue radici unicamente nella tradizione di Gaeta. Le origini di questa specialità risalgono al 1700 e si narra che Ferdinando IV di Borbone (1751 – 1825) ne fosse l’ideatore. Durante i suoi soggiorni a Gaeta, il re amava mescolarsi con la gente del posto, composta da marinai e contadini. Si racconta che, travestito da comune mortale, un giorno vide una donna intenta a preparare l’impasto per il pane. La avvicinò e le chiese di stendere una sfoglia sottile da posizionare in una teglia di rame; aggiunse scarola fresca che la donna aveva già pronto in una zuppiera, insieme a olio e olive locali. Infine, le chiese di coprire il tutto con un altro strato di pasta prima di metterlo nel forno. Questo piatto nasce come un alimento unico, molto apprezzato da contadini e pescatori poiché permetteva loro di avere un pasto durevole nel tempo. Si dice che già ai tempi dei Borboni alcuni ne fossero grandi estimatori; successivamente, la Tiella divenne simbolo del cibo degli emigranti gaetani diretti verso l’America in cerca di fortuna. Dopo la caduta del regno Borbonico nel 1860, divenne il pasto principale per coloro che lasciavano Gaeta fino agli anni ‘50 alla ricerca di lavoro. Con il boom economico, il suo consumo diminuì poiché richiamava alla mente periodi difficili e arretrati; tuttavia, negli ultimi anni ha riconquistato popolarità grazie al suo sapore inconfondibile e all’impegno delle associazioni locali e dei produttori dediti alla valorizzazione della propria cultura gastronomica.

Il prodotto
La tiella e composta da un ripieno vario, solitamente a base di ingredienti freschi della terra o del mare, racchiuso tra due dischi di pasta. Questa pasta, simile a quella della pizza, richiede pero una lavorazione piu attenta e spesso manuale. In sostanza, la tiella puo essere vista come una sorta di farcia avvolta da due strati circolari di impasto morbido: il ripieno e succoso e saporito, mentre l'esterno mantiene una consistenza non troppo umida.
