


56. Mosciarella di Capranica Prenestina
La storia
Le prime fonti storiche sulla castagna prenestina risalgono al “De Agri Cultura” di Catone (160 a.C.). In questa zona, la castagna ha svolto un ruolo fondamentale nell’alimentazione della popolazione a tal punto che una leggenda narra che, durante il lungo assedio di Silla, sia stata l’unica fonte di sopravvivenza dei Prenestini.
Un importante impulso alla coltivazione della castagna si registra in epoca medievale grazie a Matilde di Canossa. Negli Statuti del comune, redatti prima del 1200, l’uso dei castagneti era scrupolosamente regolamentato, sia per la produzione dei frutti che per la legna, ed erano previste sanzioni per i responsabili di danni o furti.
La castagna prenestina si contraddistingue per i frutti piccoli di forma allungata, per la buccia sottile facilmente pelabile e per il sapore dolce. Per la conservazione, le castagne vengono prima asciugate nelle cosiddette “casette” e poi affumicate per un mese.
Nella tradizione locale vengono consumate lessate in acqua o latte oppure in zuppe di legumi o di maiale alle quali conferiscono una delicata dolcezza e una lieve nota affumicata. La mosciarella viene anche macinata per ottenere una farina da utilizzare per la preparazione di dolci e vari tipi di pasta.


