26. Ciambella degli Sposi Castel S. Pietro Romano

La storia

Il piccolo borgo di Castel San Pietro Romano posto sul Monte Ginestro come fosse un piccolo balcone sulla sottostante Valle del Sacco, merita una visita anche solo per andare alla ricerca, fra i suoi vicoli e le viuzze strette, degli angoli che fecero da quinte sceniche ad uno dei più celebri film con Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida “Pane, amore e fantasia” del 1953. Non meno importante è la produzione dolciaria della Ciambella degli Sposi realizzata già a partire dal 1700 in occasione dei matrimoni degli abitanti del paese. La lavorazione artigianale è piuttosto lunga e laboriosa e dura per due intere giornate. Il primo giorno si prepara un impasto con uova, farina, pochissimo zucchero e olio extra vergine di oliva, lasciato riposare per una notte. Il giorno successivo si aggiungono le uova e si procede ad un secondo impasto. La pasta così ottenuta va posta sulla spianatora, “scaldata” con olio extra vergine di oliva, quindi divisa in tre parti con cui si formano delle palline. Si procede quindi per ciascuna pallina di impasto ad ottenere una ciambella, facendo il buco centrale, immergendola nello zucchero ed infornandola. Anche se il nome della ciambella richiama l’evento speciale per cui veniva preparata in grandi quantità nel passato, oggi questo dolce è prodotto e commercializzato in tutte le occasioni di festa del borgo.

Il prodotto

La Ciambella degli Sposi di Castel San Pietro Romano, contraddistinta dalla forma rotonda, ha un colore marrone scuro non uniforme. L’elevata intensità olfattiva si caratterizza per le pronunciate note di uovo, abbinate a sentori di olio e di tostato. Al gusto si presenta dolce con una leggera nota salata. Croccante e morbido al contempo, ha una media persistenza aromatica.

GIANPAOLO NARDI, SINDACO DI CASTEL SAN PIETRO ROMANO

“La Ciambella degli Sposi è da sempre considerato un prodotto tradizionale del nostro paese, la cui produzione però si era fermata nella seconda metà degli anni Cinquanta del Novecento, senza tuttavia perdere traccia della ricetta originaria”. Dopo aver assistito al processo di riscoperta e promozione del Giglietto di Palestrina, l’Amministrazione Comunale ed il Sindaco hanno deciso di intraprendere un iter di riscoperta anche per questo biscotto. “Il primo passo” racconta ancora Gianpaolo Nardi “è stato quello di riunire le massaie per ricostruire le fasi di preparazione della ricetta originaria ed in seguito di coinvolgere il forno del paese, che già in passato produceva questo dolce, a riprenderne la produzione. A completamento di questo lungo percorso la ciambella ha ottenuto, nel 2019, la Denominazione Comunale”. Ad oggi solo il Panificio Fiasco produce, su ordinazione, le golose ciambelle ma - continua il Sindaco - l’obiettivo che il Comune si è posto per il futuro è quello di valorizzarne la produzione attraverso la creazione di una “Scuola della Ciambella” che dovrà coinvolgere le donne del paese. Infine, il prodotto dolciario sarà inserito nel paniere delle eccellenze del paese durante l’Itinerario Gastronomico, organizzato da oltre quindici anni l’ultima domenica di luglio, che prevede le degustazioni di prodotti e piatti tipici, ed in occasione del Mercatino di Natale allestito nella piazza del borgo nel mese di dicembre.

Produttori e Rivenditori