Secondo la tradizione l’origine della Ciambella al mosto di Marino dovrebbe risalire a San Francesco a cui la discepola marinese Jacopa de’ Settesoli avrebbe donato proprio la ricetta di questo dolce divenuto poi la tradizionale ciambella. La prima documentazione scritta sull’esistenza della ciambella marinese risale però al XV secolo: una Cronica laziale descrive infatti l’assedio delle truppe di Cola di Rienzo all’inoppugnabile Castello di Marino in cui si erano asserragliati tutti i marinesi. Questi ultimi non erano affatto preoccupati dell’assedio poiché erano riusciti a rifornirsi di ogni tipologia di beni e provviste e per darne dimostrazione al tribuno gli inviarono, fuori delle mura, un mulo con due bigonce colme di ciambelle al mosto. Al che - secondo la Cronica - “lo tribuno una dimane per tempo levao campo”. La ricetta della ciambella al mosto è sempre stata gelosamente custodita dalle famiglie marinesi che si tramandano, di madre in figlia, i segreti della preparazione. Viene realizzata durante il periodo della vendemmia, tra settembre e ottobre. L’ingrediente principale è infatti il mosto d’uva, rigorosamente proveniente dall’area del Marino DOC, oltre a farina, zucchero, olio extra vergine di oliva ed uva sultanina. Dopo un periodo di oblio, la riscoperta e la commercializzazione di questa ricetta è avvenuta grazie al successo della prima sagra organizzata nel 1997 e che, da allora, si ripete ogni anno. Oggi tutti i forni di Marino e dintorni producono e commercializzano questo prezioso dolce.
La Ciambella al mosto di Marino, contraddistinta dalla forma rotonda e dalla pezzatura compresa tra i 100 g ed i 300 g, ha un colore marrone omogeneo con sfumature dorate. L’elevata intensità olfattiva si caratterizza per le pronunciate note di uvetta, di olio e di mosto d’uva, abbinate a sentori di farina e lievito. Al gusto si presenta armonicamente dolce, in particolare nelle parti dove si riscontra l’uvetta, con una leggera nota salata. La consistenza è soffice con una buona persistenza aromatica.