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Origine Comune 2021

45. Sagnozzi di Riofreddo

La Storia
In questo piccolo borgo medievale di meno di mille abitanti, situato in provincia di Roma quasi al confine con l’Abruzzo dove si conservano ancora le tracce artistiche ed architettoniche delle sue origini (come l’arco di Santa Caterina, i bellissimi affreschi della chiesa della Santissima Annunziata o le rovine dell’antico monastero di San Giorgio) si prepara questo primo piatto legato alla tradizione contadina più povera e genuina. I Sagnozzi sono infatti una pasta fresca realizzata con sola farina di grano duro, acqua e sale, senza uova per favorirne la conservazione per lunghi periodi, simile come forma ad uno spaghettone. Il nome Sagnozzi è una variante dialettale del più comune sagne, termine ampiamente utilizzato in tutta l’Italia centrale per indicare una pasta fatta in casa secondo le tradizioni contadine più diffuse. La ricetta prevede l’impasto dei due soli ingredienti e l’ottenimento di una sfoglia sottile che, dopo essere stata arrotolata su sé stessa, viene tagliata a mano in modo molto grossolano, fino ad ottenere un formato simile a dei grossi spaghetti. Il condimento più tipico che li accompagna è quello che in paese chiamano il “sellaru e pummidoro”, ovvero un sugo semplice fatto con sedano e pomodoro fresco. Giunta ormai alla sua ventiquattresima edizione, la sagra dei Sagnozzi viene organizzata ogni anno nel mese di agosto e permette agli ospiti di visitare il bel borgo e di degustare i Sagnozzi con “sellaru e pummidoro” o con un condimento di funghi naturalmente del posto.
Il Prodotto
I Sagnozzi hanno un colore chiaro omogeneo e si contraddistinguono per l’alta integrità dopo la cottura. L’elevata intensità olfattiva si caratterizza per le note di cereali e farina abbinate ad un leggero sentore tostato. Al gusto si presenta armonicamente dolce con una leggera nota salata. Buona la consistenza e l’elasticità.
The History
In this small medieval village of less than a thousand inhabitants, located in the province of Rome almost on the border with Abruzzo where the artistic and architectural traces of its origins are still preserved (such as the arch of Santa Caterina, the beautiful frescoes of the church of Santissima Annunziata or the ruins of the ancient monastery of San Giorgio), the preparation of a first course is linked to the poorest and most genuine peasant tradition. The Sagnozzi are in fact a fresh pasta made only with durum wheat flour, water and salt, without the addition of the eggs, to favour their preservation for longer periods, similar in shape to big spaghetti. The name Sagnozzi is a dialectal variant of the more common sagne, a term widely used throughout central Italy to indicate homemade pasta according to farming traditions. The recipe involves mixing the two ingredients and obtaining a thin sheet that, after being rolled up on itself, is cut by hand in a very coarse way, to obtain a shape similar to big spaghetti. The most traditional sauce accompanying them is what in town is called “sellaru e pummidoro”, that is a simple sauce made with celery and fresh tomato. Now in its twenty-fourth edition, the Sagnozzi festival is organised every year in August and allows guests to visit the beautiful town and taste the Sagnozzi with “sellaru e pummidoro” or with a local mushroom sauce.
The Product
Sagnozzi have a homogeneous light colour and hold well after cooking. Their strong aroma is characterised by the notes of cereals and flour, combined with a light roasted scent. The taste is harmoniously sweet and slightly salty. Good consistency and elasticity.
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