Frutto nobile, decantato da Ovidio, Plinio e Virgilio, rappresenta una vera e propria eccellenza frutticola per la città di Terracina, una delle località balneari più rinomate del Lazio posta com’è sullo splendido golfo del Circeo. La Favetta è una varietà di fragola unifera (fiorisce una sola volta l’anno) che ha trovato nel territorio di questa città, tra i Monti Ausoni ed il mare, il microclima ideale per la sua coltivazione. L’introduzione di questa coltura risale a circa cinquant’anni fa quando un’azienda sementiera francese propose agli agricoltori terracinesi di impiantare questa varietà francese, la Favette appunto. Il periodo di maggior produzione fu raggiunto nel ventennio tra il 1960 ed il 1980, ma ancora oggi gli agricoltori pontini la coltivano sui terreni di Terracina e su circa 100 ettari di area circostante, conservandone personalmente il seme e mandando a fioritura le piantine. Il terreno, sia per la coltivazione in serra che in pieno campo, viene preparato attraverso la fresatura, una concimazione di base e la disposizione dei solchi. La semina viene effettuata in semenzaio in estate inoltrata. Nel mese di settembre, le giovani piantine sono trapiantate in piena terra, concimate ed irrigate periodicamente e spesso coperte da un film protettivo, opportunamente forato grazie al quale godono di un tepore benefico per la crescita. La raccolta viene fatta a mano durante le ore fresche del giorno dalla fine di marzo fino a maggio. Il frutto, dal colore rosso intenso, si contraddistingue per avere una misura intermedia tra i fragoloni tipici europei e le fragoline di bosco. Questa specialità può essere degustata ogni anno quando nel bel borgo pontino, tra maggio e giugno, si svolge la festa ad essa interamente dedicata.