Il piccolo borgo di Castel San Pietro Romano posto sul Monte Ginestro come fosse un piccolo balcone sulla sottostante Valle del Sacco, merita una visita anche solo per andare alla ricerca, fra i suoi vicoli e le viuzze strette, degli angoli che fecero da quinte sceniche ad uno dei più celebri film con Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida “Pane, amore e fantasia” del 1953. Non meno importante è la produzione dolciaria della Ciambella degli Sposi realizzata già a partire dal 1700 in occasione dei matrimoni degli abitanti del paese.
La lavorazione artigianale è piuttosto lunga e laboriosa e dura per due intere giornate. Il primo giorno si prepara un impasto con uova, farina, pochissimo zucchero e olio extra vergine di oliva, lasciato riposare per una notte. Il giorno successivo si aggiungono le uova e si procede ad un secondo impasto. La pasta così ottenuta va posta sulla spianatora, “scaldata” con olio extra vergine di oliva, quindi divisa in tre parti con cui si formano delle palline. Si procede quindi per ciascuna pallina di impasto ad ottenere una ciambella, facendo il buco centrale, immergendola nello zucchero ed infornandola. Anche se il nome della ciambella richiama l’evento speciale per cui veniva preparata in grandi quantità nel passato, oggi questo dolce è prodotto e commercializzato in tutte le occasioni di festa del borgo.
La Ciambella degli Sposi di Castel San Pietro Romano, contraddistinta dalla forma rotonda, ha un colore marrone scuro non uniforme. L’elevata intensità olfattiva si caratterizza per le pronunciate note di uovo, abbinate a sentori di olio e di tostato. Al gusto si presenta dolce con una leggera nota salata. Croccante e morbido al contempo, ha una media persistenza aromatica.